Ehi tu, Russia mia amata,
case rustiche e immagini nelle cornici...
Non vedere fine e limite -
solo l'azzurro succhia gli occhi.
Come un pellegrino che si mette in cammino
io guardo i tuoi campi.
Ma presso i bassi recinti
sonoramente appassiscono i pioppi.
Profuma di mela e miele
nelle chiese il tuo mite Salvatore.
Rimbomba dietro chi la guida
una allegra danza nei prati.
Correrò lungo il sentiero calpestato
sulla distesa dei verdi campi,
incontro a me, come orecchini,
risuona il riso delle ragazze.
Se un esercito santo griderà:
"Lascia la Russia, vivi in paradiso!"
Io dirò: "Non ho bisogno di paradiso,
datemi la mia patria".